•Il primo progetto della InGen ad attirare l’attenzione di scienziati e media è stata la C.G.A., acronimo di Capsula Germinale Artificiale.
•E’ il primo uovo artificiale stampato in 3D che permette il totale sviluppo embrionale di specie ornitiche/rettili/anfibi; fino alla nascita degli individui recuperati dall’estinzione o per ricerche biotecnologiche di vario tipo.
•Viene stampato tridimensionalmente utilizzando il PLA (bioplastica); materiale biodegradabile e compostabile che resiste fino ai 120° in autoclave cosi da essere utilizzato più volte.
•Nel campo della ricerca biotecnologica ma anche di quella biomedica, questo strumento può definirsi una vera e propria rivoluzione. Oltre al suo principale utilizzo di dare un uovo a specie estinte o in pericolo con questo strumento possono essere svolte ricerche nel campo biomedico anche a gravità 0 o in altre condizioni particolari.
•9 enti o aziende di ricerca e sviluppo biotech su 10 utilizzerebbero delle C.G.A. Momentaneamente nel mercato non sono presenti articoli che possano essere utilizzati come una C.G.A; gli enti di ricerca o laboratori autonomi comprerebbero un articolo già pronto, che altrimenti dovrebbe essere ideato da loro stessi dopo adeguate ricerche in vitro e in vivo effettuate nei loro laboratori per la ricerca biotecnologica verde, rossa e bianca.
•Solo in Italia sono presenti 696 aziende biotech. Il settore biotech è in rapida crescita, solo l’Europa ha assistito alla creazione di più di 1000 PMI biotecnologiche.
•Il costo di una singola C.G.A. si aggira intorno ai € 19,99. Il possibile riutilizzo delle C.G.Asterelizzandole ad ogni incubazione è stimato fino a 9 mesi; l’acquisto avverrebbe quindi 2 volte l’anno. Le incubatrici che solitamente si possono trovare in un laboratorio contengono un massimo di 30-40 C.G.A.
•Si prevede di brevettare la C.G.A. con un brevetto di utilità il quale permetterà inizialmente di venderlo in royalties e successivamente di produrlo.